Un’opera d’arte vive del rapporto continuo che instaura col luogo in cui è collocata: se pensiamo a una scultura posizionata fra i terrazzamenti in pietra che coprono i versanti della Valbrenta, questa instaura inevitabilmente un dialogo con la valle e i manufatti che la circondano: da una parte il paesaggio influenza il modo in cui è percepita – e dall’altra la scultura può mettere in luce aspetti nascosti del luogo in cui si trova.

È con questo approccio di confronto appassionato con il contesto che è nata La memoria della terra, l’incisione runica nella pietra del versante realizzata dallo scultore Bobo Santo Otera in Val Verta sopra a Valstagna. Un’incisione in forma di serpente che contiene una iscrizione in caratteri runici, arricchita dall’inserimento di cangiante vetro dicroico, intagliata con l’assistenza di Paolo Lazzarini. L’opera, come indica il titolo, vuole ricordare il lavoro e la fatica degli abitanti del posto che in passato hanno coltivato il tabacco nella Val Verta e per questo hanno edificato i terrazzamenti che ancor oggi plasmano le forme della valle.

Così scrive Bobo Santo Otera: “I muri non parlano, si accordano con le loro frequenze al tempo, che sia naturale oppure storico. […] Nel presente emettono vibrazioni che vanno in risonanza con tutte le cose che li circondano: venti, piogge, terremoti, persone, animali…e ancora fame, emozioni, ricordi, amori, guerre, solitudini… I muri sono testimoni delle mani che hanno accordato la loro sinfonia, il loro stare assieme è come un’orchestra che trasmette risonanze che si adeguano al passante. La memoria della terra vuole ricordare come in tutte le mani che le hanno armonizzate esistesse un progetto: rendere i terrazzamenti fertili, produrre un profitto, una miseria di pane per sopravvivere.”

Questa riflessione dolente sulla storia della valle si inserisce nel lavoro portato avanti con il Sentiero Espositivo Coltiva l’arte che dal 2018 ha condotto artisti diversi a realizzare opere site specific lungo il percorso che sale da Valstagna verso l’Altopiano dei Sette Comuni – per attirare l’attenzione degli escursionisti e degli abitanti sul passato del territorio che li circonda.

Il sentiero espositivo è nato come iniziativa spontanea di un gruppo di membri dell’Associazione Adotta un terrazzamento, che dal 2010 si adopera per recuperare e valorizzare il paesaggio terrazzato sopra Valstagna. Con il passare degli anni, e l’avvio della sua 2a edizione, Coltiva l’arte oggi vuole rafforzare e sottolineare questa relazione con il territorio che la ospita e perciò si è scelta come tema Tra pietra ed equilibrio per riflettere sul rapporto fra i terrazzamenti agricoli, la vita dedita alle coltivazioni degli abitanti che per secoli li hanno costruiti e il territorio aspro e montuoso in cui si trovano.
Una riflessione in cui si inserisce a pieno titolo La memoria della terra, con la sua iscrizione runica che rimanda alla fatica quotidiana per sopravvivere – e forse al destino – tramite i tratti spezzati e obliqui del suo alfabeto runico.
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