La prima volta non si scorda mai…

La prima volta non si scorda mai…

La prima passeggiata della serie “Un anno con gli scarponi” svoltasi il 16 febbraio è stato un grande successo!

Siamo partiti come previsto da S. Eusebio, siamo saliti alla pieve dove i Prof.ri Ivan Negrello e Dimitri Peron ci hanno raccontato degli antichi ruoli che le pievi e altre chiese avevano sul territorio (dall’altra parte della Brenta si trova la Chiesa di San Bartolomeo).

Proseguendo la passeggiata (un anello di circa 9km) siamo entrati nel bosco dove abbiamo incontrato gli alberi che caratterizzavano la camminata: l’orniello e il carpino nero, oltre a castagni e querce, e i cornioli e i noccioli in fiore.

Una sosta per notare le fioriture del nocciolo, i più lunghi tendenti al giallo sono i fiori maschili, quelli più corti e più scuri sono i fiori femminili.

Sotto gli alberi le prime fioriture ci hanno accompagnato per tutto il percorso insieme ad alcune erbe selvatiche: epatica (1 – erba trinità, Hepatica nobilis), violetta (2 e 8, Viola alba e Viola), piantaggine (3 – Plantago), polmonaria (4 – Pulmonaria officinalis), primula (5 – Primula vulgaris), pungitopo (6 – Ruscus aculeatus), elleboro (7 – Helleborus viridis), pervinca (8 – Vinca minor), oltre alle erbe selvatiche più diffuse: parietaria, malva, piantaggine. A queste aggiungiamo una erba tipica dei muri a secco: l’asplenio (9 – Asplenium trichomanes).

Giunti all’Eremo di San Bovo abbiamo potuto sentire la sua storia e nei muri abbiamo potuto scorgere alcuni fossili ritrovati in quell’area, il sito infatti era una scogliera corallina nell’era Eocène, tra i 40 e 50 milioni di anni fa.

Ora ricostruito, l’eremo è stato abitato dall’eremita fino al 1936.

Spostandoci verso Valrovina siamo scesi incontrando la chiesa longobarda di San Giorgio delle acque, caratterizzata dall’apertura a croce sopra la porta. Da questa apertura solo durante il solstizio d’estate (21 giugno) entra un raggio di sole al tramonto.

Questa zona di Bassano è ricca di acqua, un tempo arricchita da una fonte di acqua solforoso-salina nota in tutta l’area per le sue proprietà benefiche e curative per pelle e fegato. Negli anni ’70 la fonte ridusse la sua portata e si ritenne inquinata. Tutta l’area è ricca di acqua, sopra la chiesa si trova la Cava Gemma, ex cava di basalto, chiusa negli anni 70 ora trasformata in oasi umida con stagni e pozze d’acqua.

La passeggiata si è conclusa tornando al punto di partenza, pronti per la prossima passeggiata il 16 marzo, quanto attraverseremo parte del territorio di Valstagna: la Grotte di Oliero, il fiume Brenta, le masiere* su cui un tempo si coltivava il tabacco.

Come partecipare?

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Cosa sono le masiere?

*le masiere, ovvero i muri a secco, sono una antica tecnica costruttiva dell’uomo. In ogni parte del mondo si trovano muri a secco e nel comune di Valstagna/Valbrenta ci sono circa 230km di muri che sostengono piccoli fazzoletti di terra su cui un tempo veniva coltivato il tabacco. I muri costituiscono un patrimonio che Adotta un Terrazzamento cerca di conservare con le sue attività e anche organizzando ogni anno un corso base di tecnica costruttiva condotto dal maestro artigiano Tommaso Saggiorato, parte di ITLA Italia.

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