Giardini inattesi!

Giardini inattesi!

La meta della giornata che si presentava dalle prime ore limpida e soleggiata è Forte Leone, sopra ad Arsiè (BL). Chi ha partecipato ad altre passeggiate della serie “Un anno con gli scarponi” sa che spesso ci sono piccole varianti “a sorpresa”.

E quella di oggi è stata proprio una chicca emozionante!

Prima di dirigerci senza esitazione al forte ci siamo fermati a Pieve Tesino dove abbiamo visitato l’Arboreto del Tesino e il Giardino d’Europa.

L’Arboreto del Tesino è un parco di medie dimensioni (si visita in meno di due ore) visitabile tutto l’anno provvisto di passerelle per attraversare zone umide e caratterizzato da molte specie botaniche.

I tagli dei prati vengono ritardati in modo da permettere alle erbe di fiorire e riseminarsi. La biodiversità di questi prati è tipica dei prati magri, ovvero estremamente ricca. Qui Prof.ri Ivan Negrello e Dimitri Peron ci hanno parlato rispettivamente di alberi e di graminacee.

In particolare abbiamo notato le differenze tra ontano banco e nero, alberi tipici di molte zone umide.

Le graminacee sono state una scoperta, sono davvero molto diverse tra loro ma spesso per fretta ci sembrano tutte uguali!

Dopo il prato abbiamo incontrato una zona umida che abbiamo affrontato camminando su una passerella di legno, al termine della quale ci siamo trovati nella torbiera.

Questa zona ci ha fatto incontrare felci, equiseto, e grandi alberi.

Alla fine del bosco abbiamo trovato un labirinto fatto di grandi sassi.

Il Giardino d’Europa è un giardino dedicato ad Alcide de Gasperi di cui abbiamo parlato nella passeggiata precedente (in Val di sella) mentre visitavamo la sua tenuta ricca di alberi maestosi, in particolare querce di gran pregio. Nel Giardino (foto) costruito a forma di anfiteatro si possono ammirare fioriture in ogni periodo dell’anno.

Di Fondazione Trentina Alcide De Gasperi –

Usciti dall’Arboreto siamo andati al rifugio la Casermetta sotto Forte Leone passando per Castello Tesino. Lì abbiamo parcheggiato le auto e siamo saliti dalla strada nel bosco fino al Forte.

In una breve sosta Laura ci ha raccontato qualcosa sulle piante che fioriscono in quei posti, in particolare c’erano il Tasso Barbasso, la Salvia, la Barba di Becco, l’Ortica, Il Giglio si San Giovanni e altre descrivendone alcune proprietà e utilizzi in cucina e come rimedi “della nonna”.

Arrivati in cima Federica ci ha raccontato la storia del Forte e di altre strutture militari presenti nel territorio.

Nel bosco abbiamo incontrato molte piante selvatiche. Una che non avevamo ancora incontrato perché tipica delle quote più alte è la Alchemilla, una pianta molto particolare e conosciuta come utile rimedio per molti problemi femminili, nota anche con il nome di Mantello della madonna è una pianta che filtra l’acqua del terreno e con il processo di guttazione elimina l’eccesso dalle foglie riempiendosi di goccioline.

grazie a Paola Marucci

Abbiamo poi superato il Forte Leone e raggiunto un punto panoramico eccezionale.

Alcuni dei partecipanti si sono fermati a pranzo a Malga Celado.

La prossima uscita Botanica sarà il 27 luglio ai Sette Laghi.

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