Coltiva l’Arte 2025

Coltiva l’Arte 2025

Domenica 26 gennaio presso la sala Cerantola ad Oliero si è svolta la presentazione delle attività dell’Associazione Adotta un Terrazzamento per l’anno 2025.

Fra i numerosi interessi dell’Associazione c’è “Coltiva l’Arte”, l’ormai noto percorso espositivo sito in Valverta. Coltiva l’Arte è una emanazione di Adotta che gode di ampia autonomia, diretta da una commissione chiamata a gestire gli eventi, organizzare e valutare l’attività artistica che caratterizza l’impresa.

Domenica a illustrare, nella confortevole e panoramica sala del complesso delle Grotte di Oliero, è toccato ad Angelica Vallotto, che con professionale piglio espositivo ha reso edotti gli astanti circa la storia, le motivazioni e il futuro prossimo dell’iniziativa culturale.

Coltiva l’arte nello scenario terrazzato del Canale ha ragion d’essere in quanto elemento che concorda con la bellezza, eh sì perché è di sentimenti forti che abbiamo bisogno per ricollocare al centro della sfera emotiva il campo, inteso non solo come luogo di vita agronomica.

Dalla presentazione è emersa una parola di grande patos e giusta collocazione semantica: “creatura”.

Il campo dei pendii terrazzati è in effetti una cosa creata, a partire dal muro a secco che lo sostiene fino all’esile suolo rubato altrove e letteralmente portato a spalle fino al terrazzamento.

Ma assume anche la dimensione che ci conduce alla accezione filiale di creatura, un figlio da amare e curare. Quest’ultimo legame purtroppo si è perso, diluito o estinto in due generazioni; riattivarlo nella forma primordiale è azione impossibile e non ci resta che trovare altre strade, l’arte che è figlia della bellezza può essere il viatico? Noi ci proviamo!

La maggior parte delle opere della prima stagione era di carattere effimero, pertanto hanno concluso la loro esistenza nei tempi previsti, tuttavia alcune realizzate con materiali meno degradabili hanno resistito alle ingiurie del tempo e degli agenti atmosferici persistendo in buone condizioni. Per loro si è deciso il restauro, se ne incaricheranno gli autori.

La nuova stagione inaugurata l’anno scorso mostrava invece già nel titolo la volontà di sfuggire all’effimero per proporre qualcosa di più imperituro: “La pietra e l’equilibrio”.

Pietra ed equilibrio sono e restano le parole chiave per definire la complicata e avventurosa vita degli abitanti dei paesaggi terrazzati. Saldi e funamboli allo stesso tempo, non solo col fisico, soprattutto con la mente.

La prima opera della nuova stagione realizzata l’anno scorso si intitola “Basaìsco”, un’opera forgiata dagli amici della scuola trentina della pietra a secco capeggiati da Giancarlo Manfrini. La tecnica costruttiva è quella del muro a secco, quindi perfettamente in linea con l’ambiente. La scelta del soggetto si ispira invece a un abitante del tradizionale mondo fantastico che ha da sempre permeato l’immaginario collettivo delle popolazioni montanare: l’elusivo serpentone dispettoso e malefico detto appunto basa’sco. La sua realizzazione è stata possibile con l’aiuto del Brintaal Celtic Folk.

Il 2025 sarà un anno ricco di creazioni frutto di idee, vite ed esperienze diverse ma intrecciate nel desiderio di valorizzare e rendere imperituro il valore e il legame con la terra e soprattutto la pietra, primo elemento per la costruzione del paesaggio terrazzato e primo supporto alla parola scritta, alla poesia, alla creazione artistica.

Bobo Santo Otera, Sana Boltina, Silvio Rizzato e Paolo Ist sono gli artisti che ci hanno profondamente emozionato presentando i progetti che già dalla primavera vedranno la luce nella splendida cornice di Valverta e saranno sfondo dei prossimi appuntamenti culturali di Adotta un Terrazzamento.

1 comment

Bravi!
Amo le pietre
“Non ci sono pietre belle e pietre brutte@

Vi seguo e spero di poter partecipare a qualche evento/corso per portare anche ad Arsié qualche spunto per cominciare a fare con le pietre

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